mardi 5 juin 2012

La strada è lunga fino a Pokhara



Ci fidiamo?
Salutiamo tutti e con Raju e il suo cavallo partiamo per la volta di Dhri. Faremo un percorso diverso da quello fatto all'andata.
Risaliamo fino al Lo La e da li deviamo lunga la cresta. Scendiamo per un canalone di sabbia e arriviamo in tre-quattro ore a Dhri, dove ci fermiamo per la notte.
Verso Dhri
L'indomani, saliamo lungo un fiume e arriviamo a Yara. Ormai il Tiji è appena finito e non siamo gli unici turisti a scendere. Le GuestHouses sono piene. Ma riusciamo, per fortuna, ha trovare un posto nella stanza del gompa di un Hotel.
Yara
 

Lasciamo zaini e cavalli e continuamo a piedi per Gara, villaggio di Raju. Andiamo dai suoi genitori che ci offrono il pranzo.
Questa regione è veramente fantastica e da su una parete erosa dal vento e dalle forme bellissime.
Continuamo a salire fino al Luri Gompa. Accanto c'è un antico gompa situato su nelle rocce.
Luri Gompa con vista
Al momento nel Gompa ci sono due ragazzi, i quali fra un po' di anni diventeranno Lama.
Scendendo di ritorno per Yara, prendiamo tutto il nostro tempo e cerchiamo i fossili lungo il fiume.
Di buon mattino ripartiamo. Saliamo su un plateau e camminiamo per un paio d'ore, prima di riscendere sul letto di un altro fiume. Lo attraversiamo e risaliamo tutto il pendio, per poi di nuovo discendere.
Questo è il Mustang : un lungo sali e scendi !
Ad un certo momento pensavamo di aver avvistato degli Yak... ma purtroppo si erano sbagliati.
Arriviamo così a Tangie, dove incontriamo Sonam (un vecchio maestro) che ci porta da sua zia, dove trascorreremo la notte.
Tangie
La stessa sera, visitiamo uno studente. Era felicissimo di mostrarci casa sua e ci ha regalato tantissimo formaggio, burro e tsampa.
Il giorno dopo è stata la giornata più lunga e faticosa di tutte. Le fiacche ai piedi, inoltre, non sono state clementi.
Si sale subito più di 1000m più in su. Fortunatamente non so orgogliosa, altrimenti avrei sofferto molto per i continui sorprassi dei portatori. Hanno un grande peso da portare, cammino per di più in infradito, ma corrono come caprette tibetane.
Arrivati al passo, scendiamo e risaliamo (come sempre) lungo una cresta che sembra mai finire. Solo a fine pomeriggio scendiamo per un sentiero ripido per ritrovarci a Chuksang, che già conosciamo.
Quasi arrivati a Chuksang
L'ultimo giorno di alto Mustang lo passiamo a combattere contro il forte vento per portarti a Kagbeni, dove pranziamo, e poi alla volta di Jomson.
Ed è qui che ci separiamo. Florence prende un piccolo aereo per Pokhara, mentre io, dopo aver visto i resti dell'aereo recentemente caduto appesi sulla falesia accanto al paese, decido di prendermi ancora qualche giorno e di scendere a piedi fino a Tatopani.

Tuckuche
Un avvoltoio
Lete: un angolo di Ticino
E ne vale la pena : il paesaggio cambia, appaiono alberi, prima larici e poi quelli più tropicali. Mi fermo a Marpha (mi mancava l'apple crumble), Lete (sembra di essere su uno dei nostri monti) e poi a Tatopani, dove questa volta le acque calde sono perfette. Scendendo arriva il caldo.
Da Tatopani scendo a Pokhara in bus. In questi giorni il governo ha detto che ora anche noi turisti pagheremo lo stesso prezzo per i biglietti come i locali. Finalmente : paghevamo più del doppio e ognuno sceglieva il prezzo che voleva.
Uhm... cosa comando?
Arrivo a Pokhara il 28 maggio, il giorno dopo del termine per la formazione della costituzione nepalese. Come previsto, non sono riusciti a mettersi d'accordo tra i vari partiti e un'estensione del termine è stata fatta. Da notare che è da tre anni che ci stanno tentando. Nel mese di maggio ci sono stati tantissimi scioperi (scuola inclusa), ma per fortuna ora la situazione è relativamente calma.
Ora sono a Pokhara, la scuola è deserta, i ragazzi sono alla scuola SOS e torneranno solo fra qualche ora.

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